Formazione

Ogm: l’Ue bacchetta l’Italia

Con l’Italia, altri dieci Paesi deferiti alla Corte di giustizia europea

di Redazione

L?Italia sul banco degli imputati alla Corte di giustizia europea: il nostro Paese, infatti, non ha ancora tradotto in legge nazionale la direttiva europea del 17 ottobre del 2002 che regolamentava l’emissione nell’ambiente di organismi transgenici, presto modificata e ampliata dalla normativa licenziata il 2 luglio dal Parlamento europeo che garantirà etichettatura e rintracciabilita’ degli organismi geneticamente modificati. Con l?Italia, Bruxelles ha deciso ugualmente di portare altri dieci paesi membri sul banco degli imputati. Per la commissaria europea all’ambiente Margot Wallstrom e’ una questione di principio, necessaria per mantenere la pressione sui partner europei. ?Il termine per l’applicazione della direttiva – ha detto la Wallstrom – non e’ stato rispettato da undici governi, che non hanno adempiuto ai loro obblighi come convenuto”. Oltre all’Italia, sono finiti nel mirino di Bruxelles, Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Austria e Finlandia. Di fatto, la decisione degli undici partner Ue di rinviare l’applicazione nel loro ordinamento nazionale della direttiva del 2002 e’ nata dalla volonta’ di attuare in Europa una legislazione la piu’ completa possibile, prima di sopprimere la moratoria che dal 1998 blocca tutte nuove autorizzazione di Ogm nell’Unione. I sette paesi che hanno sancito la moratoria (l’Italia insieme a Francia, Belgio, Lussemburgo, Grecia, Danimarca e Austria) hanno chiarito proprio il 17 ottobre del 2002, di non aver alcuna intenzione di levare l’embargo finche’ l’Ue non si fosse dotata di una legislazione a tutela dei consumatori, in materia di etichettatura e tracciabilita’ degli Ogm. Questa normativa e’ ora varata dai ministri dell’ambiente e dell’agricoltura europei e, dopo il recente via libera dell’ Europarlamento, all’applicazione definitiva manca solo l’imprimatur dei Quindici che giungera’ dopo l’estate. Il prossimo 23 luglio e’ atteso invece l’ultimo tassello alla legislazione europea con l’approvazione da parte della Commissione delle linee guida sulla coesistenza tra produzioni agricole tradizionali e biologiche con produzioni transgeniche. Il ministro per le politiche agricole Giovanni Alemanno ha gia’ precisato che le nuove autorizzazioni di Ogm si sbloccheranno appena le norme sull’etichettatura e la rintracciabilita’ degli Ogm riceveranno l’imprimatur dell’Ue. ?Il problema, ha aggiunto – e’ l’utilizzo di queste nuove autorizzazioni in agricoltura, dove sono previste regole ulteriori. Quindi, per piantare le sementi in campo aperto ci vuole un passaggio in piu’, che e’ quello della coesistenza”.


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